A Sorrento alla sede dell’associazione “Le Chiavi d’Oro – Les Clefs d’Or” ho parlato di turismo. Il settore deve trasformarsi da fenomeno congiunturale in elemento strutturale per i territori e il Paese e consentire agli operatori di entrare in una filiera turistica industriale e virtuosa.
Non possiamo lasciare tutto allo spontaneismo senza un’attività di pianificazione di lungo periodo che preveda anche un piano di riqualificazione dei nostri istituti professionali alberghieri.
In Campania abbiamo una varietà di paesaggi e attrazioni che devono essere messe a sistema e integrati fra loro per sviluppare tutte le potenzialità presenti.
A Sorrento per esempio bisogna scommettere maggiormente sul Parco Marino per farlo interagire al meglio con la realtà turistica di questo territorio.
In una terra ricca di storia artigiana non possiamo, inoltre, perdere l’occasione di sviluppare e potenziare questa forma di turismo e questo vuol dire trovare delle soluzioni al processo di gentrificazione e puntare con convinzione sulla formazione delle nuove generazioni e sul recupero dei vecchi mestieri.
Il governo nazionale fino a ora non ha investito seriamente sul settore turistico preferendo lasciare l’iniziativa ai singoli privati. Si è scommesso troppo poco, soprattutto qui in Campania. Per questo dobbiamo investire di più e meglio e puntare su tre aspetti fondamentali: formazione, diversificazione dell’offerta e infrastrutture.